Lavorare ma in vacanza: il futuro si chiama Workation

Work + vacation ma con equilibrio, ecco la formula delle ferie in era Covid 
Trascorrere le vacanze al mare o in montagna continuando a lavorare: ecco il destino di molti in questo agosto 2020. E se lo smart working è stato un grande alleato in fase 1, 2 e 3 (sono all’incirca cinque milioni gli italiani in questa modalità, esclusi i due milioni nel privato), durante le ferie potrebbe diventare un’arma a doppio taglio se non gestito nel modo giusto. Ci.Effe consulting, realtà leader nel campo della consulenza e formazione per aziende, cerca dunque di interpretare il cambiamento imposto dalla pandemia, che ha generato nuove grammatiche le quali però, se non impostate con criterio, possono influire negativamente su obiettivi e risultati aziendali, nonché sulla sfera psicologica della persona.
“Il senso di giornata piena non si ha lavorando in quantità ma in qualità e le agende si possono organizzare cercando il giusto equilibrio tra tempo personale e tempo lavorativo”, spiega Maria Lulia Carnesi, responsabile formazione della Cieffe Consulting: “L’aspetto emotivo è importante e il lockdown ha avuto conseguenze assai forti. Nutriamo tutti un’aspettativa molto alta per queste vacanze e il desiderio è quello di recuperare il proprio benessere. Dobbiamo fare appello alla pienezza della mente, alla capacità di stare nel presente e di vivere ogni minuto della nostra vacanza”.

Anche l’hotellerie si sta attrezzando rispetto alla prospettiva workation (work+vacation) e le strutture alberghiere divengono fluide e si trasformano in uffici temporanei, proponendo soluzioni agili e pacchetti per chi non potrà lasciare il portatile a casa. Offerte pensate per coloro che hanno necessità di continuare la propria attività ma non vogliono rinunciare al relax, grazie a spazi business riservati e con connessione internet, food delivery e servizi stampa, tutti potranno godere delle più utili agevolazioni. “Ma non basta cambiare location, dovremo mettere in valigia almeno tre cose fondamentali”, precisa ancora la Carnesi: “Il senso di responsabilità e fiducia verso il futuro; la cura di sé; idee e obiettivi da mettere in gioco a settembre, affinché non diventi il mese dell’incertezza e della paura”.

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