Centro Teatrale Bresciano e Le Belle Bandiere
Presentano
Teatro Vittoria – 19 | 24 settembre 2023
RISATE DI GIOIA
storie di gente di teatro
ispirato alle opere:
Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano detto Sto,
Antologia del grande attore di Vito Pandolfi,
Follie del varietà a cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè
e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro                                                        
da un’idea di Elena Bucci                              
drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti                
disegno luci Max Mugnai
tecnico luci Daria Grispino
macchinista Rocco Andreacchio
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
collaborazione ai costumi Marta Benini, Manuela Monti
produzione Centro Teatrale Bresciano, Le belle bandiere
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi

Sarà “Risate di gioia – storie di gente di teatro”, scritto, diretto ed interpretato da Elena Bucci e
Marco Sgrosso ad inaugurare la stagione del Teatro Vittoria. Lo spettacolo che sarà in scena dal 19
al 24 settembre 2023, nasce da un’idea di Elena Bucci ed è ispirato alle opere: Il teatro all’antica
italiana di Sergio Tofano detto Sto, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi, Follie del varietà a
cura di Stefano De Matteis, Martina Lombardi, Marilea Somarè e ad autobiografie, biografie,
epistolari di gente di teatro                                                        
Sinossi
Come erano gli spettacoli del passato? Come risuonavano le voci? Come erano i gesti? E le prove?
Quali le fatiche e il fascino del teatro di un tempo? E il pubblico? Artiste e artisti di ieri, famosi e
dimenticati, girovaghi e vitali, idealisti e cialtroni, raffinati e appassionati, ci conducono per mano
tra camerini e palcoscenici di Ottocento e Novecento, sfiorando le luci del varietà fino ad
affacciarsi al cinema. Attraverso studi preziosi, biografie, autobiografie, lettere e memorie di gente
di teatro cerchiamo le radici di un’arte che sia al centro della vita sociale, culturale e politica delle
comunità.
Note di regia
Come erano gli spettacoli del passato? Quali le miserie e il fascino del teatro di un tempo? Come
risuonavano le voci? E i gesti? Come si svolgevano le prove? Quale energia si sprigionava in quelle

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sale illuminate a candele o a gas, quando il teatro era un centro vibrante della vita sociale,
culturale e politica delle comunità? In queste ed altre appassionate domande, è racchiuso il senso
di questo lavoro, ispirato a studi, saggi, documenti, biografie, autobiografie e lettere di gente di
teatro. Come archeologi tra le rovine usiamo gli strumenti del teatro, medium che apre spazio e
tempo, per evocare frammenti di un’arte tra le più fragili e tenaci e ritrovarne il battito. La notte di
Capodanno, in un teatro abbandonato – che assomiglia a quello che anni fa riaprimmo con l’aiuto
di molti – due attori senza nome e senza successo, innamorati del loro mestiere pur essendo solo
due ‘comparsoni’ tra centinaia di altri, rimangono stregati. Immaginano di sentire i bisbigli e i
sussurri di chi passò prima di loro. Alcuni antenati appaiono e se ne vanno, altri si fermano. Artiste
e artisti di ieri, parte di una comunità girovaga e vitale dai molti volti, idealisti, cialtroni, coraggiosi,
appassionati, capaci di rinnovare la loro arte ad ogni generazione, di aggirare ogni censura, di
vincere ogni difficoltà, ci conducono per mano tra camerini e palcoscenici dei teatri tra Ottocento
e Novecento. Intravediamo personaggi famosi e dimenticati, primi attori, primedonne, servette,
generici, portaceste, suggeritori, sentiamo la violenza della prima guerra mondiale che chiuse i
teatri e ne cambiò il volto, fino ad arrivare alle sfavillanti e amare luci del varietà e a coloro che per
primi hanno fatto il salto verso il cinema. Entriamo in un mondo dove il legame tra il pubblico e la
gente di teatro è forte, dove si illuminano le antiche radici di un patto.
Lo spettacolo si inscrive in un disegno che comprende le drammaturgie originali La pazzia di
Isabella – vita e morte dei Comici Gelosi, Non sentire il male – dedicato a Eleonora Duse, Bimba –
inseguendo Betti e Pasolini, Parola di principe e A colpi d’ascia tratta dal libro omonimo di Thomas
Bernhard per arrivare alle ricerche Archivio vivo e All’antica italiana, progetti e spettacoli rivolti
allo studio, alla documentazione e al racconto della storia delle arti a partire dalle testimonianze
degli stessi artisti; un racconto dal vivo dove arti e saperi possano intrecciarsi. Cerchiamo suono,
immagini e incanto di un patrimonio della tradizione che dimostra intatta la sua sovversiva e
rivoluzionaria vitalità. È immensa la folla di coloro che non riusciamo a nominare, che non
riusciamo ad incarnare, ma sentiamo il loro respiro, il sogno, l’azzardo e ne traiamo forza per
cantare nel buio.

Elena Bucci

Il progetto
Da diversi anni stiamo riordinando l’archivio cartaceo, fotografico e audio video della compagnia.
Il denso materiale ha acuito il desiderio di raccontare una storia ricca di progetti e spettacoli, ma
anche di incontri, a partire da quello, fondamentale, con il nostro maestro, Leo de Berardinis.
È un racconto che pare a tratti inventato per le sue imprevedibili bellezze e asperità, proprio come
quelli che stiamo registrando dalla voce di molti compagni di lavoro: parla di spazi ritrovati,
collaborazioni magiche, ascolto e trasformazione dei luoghi, fino ad arrivare alla vivida stranezza
del presente, che ci rende testimoni di un cambiamento che siamo chiamati a documentare.
Abbiamo iniziato un percorso di montaggio di vecchi materiali audio video, di riprese di luoghi,
di interviste ad artisti del teatro, ma anche di riprese relative ad altre arti e mestieri in cerca delle
condizioni per continuare ad esistere con grazia. Questo lavoro ha dato origine ad un sito, a un
archivio in parte visibile al pubblico e a una serie di brevi documentari, ai quali si aggiungerà quello
realizzato a partire dalle prove di questo spettacolo.
Abbiamo oggi università, studiosi competenti e sensibili, critici attenti e appassionati che si
occupano del teatro da un punto di vista storico e teorico e ci regalano interpretazioni illuminanti
del percorso di alcuni artisti. Abbiamo interviste di attori famosi e spesso di valore, quasi sempre
però legati al cinema e alla televisione e per questo al centro dell’attenzione dei media.
Al tempo stesso registriamo un’attenzione molto minore di radio, televisioni e giornali per gli
artisti che si occupano esclusivamente di teatro, danza, musica, senza curarsi di rimbalzare su

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media e social. Siamo felici che esistano saggi, studi, echi mediatici, ma ci manca la voce di molti
attori, famosi e meno famosi. Ci mancano le impressioni degli scrittori e degli altri artisti sugli
spettacoli, i loro scritti, le lettere, un patrimonio di informazioni abituale fino al secolo scorso;
ci manca anche quell’editoria dell’aneddotica anche a tratti agiografica e fuori dalle righe, ma che
una volta lasciata decantare, può raccontare di sfumature della vita che a volte sfuggono a studi
più rigorosi e diventare fonte di ispirazione per chi pratica, ama e segue il teatro.

Elena Bucci

Video promo 3’ https://youtu.be/Eun1QB5d6BA
Clip video 1’ https://www.youtube.com/watch?v=8lB9rGVoa-w

Tournée
12/14 gennaio Teatro dei Rinnovati, Siena
16 gennaio, Armunia/Teatro Nardini, Rosignano Marittimo (Li)
10 aprile, Teatro Alfieri, Asti
12 aprile, Officina Teatrale degli Anacoleti, Vercelli
13 aprile, Teatro Viotti, Fontanetto Po (Vc)

TEATRO VITTORIA
PIAZZA S. MARIA LIBERATRICE 10, 00153 ROMA
TEL. 06 5781960 – INFO@TEATROVITTORIA.IT
https://www.vivaticket.com/it/venue/teatro-vittoria/6294050
DATA ORARIO
Mar 19   21.00
Mer 20   17.00
Gio 21   21.00
Ven 22   21.00
Sab 23   21.00 
Dom 24   17.30

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