a cura di Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”

Il libro “Sundara” di Mauro De Candia (Ensemble, 2021 pp. 80 € 12.00) è un’originale, incisiva, contemplativa visione del mondo, concepita nella manifestazione profonda di liberazione dalle convenzioni culturali e sociali, una osservazione poetica oscillante tra l’intento satirico di una mitologia contemporanea  e l’inconsolabile perplessità nei confronti delle sovrapposizioni esistenziali.

Il poeta risana l’equilibrio e la suggestione concedendo al titolo della raccolta l’inno evocativo dell’incanto e della grazia, all’entusiasmo vitale delle poesie il sarcasmo e la fiducia emozionale nei confronti del genere umano, conducendo ogni impressione in un universo metafisico, ammaliato da influenze espressive surreali e oniriche.

La libera ed ermetica combinazione stilistica dei versi interpreta il carattere autentico e moderno della riflessione, l’imprevedibilità dell’anima e la sfrenata fantasmagoria dell’immaginazione, delinea il codice significativo con l’enigmatica impenetrabilità delle parole, con l’oscurità schematica della dimensione interiore. Mauro De Candia accoglie le indicazioni di una discontinuità ritmica e attraverso una definizione articolata della logica nella ricerca specialistica di temi filosofici risolve la risorsa speculativa nelle dinamiche rappresentative dell’uomo disponendo l’esigenza di spiegare la propria centralità contenutistica in un percorso identitario. Una poesia sensoriale che concede a ogni  intonazione ipnotica del verso la metamorfosi del discorso, la possibilità terrena dell’orientamento ispiratore. L’elemento poetico dello stupore è il filo conduttore di ogni intuitiva illuminazione e favorisce una nuova prospettiva della scrittura.

L’orientamento rapido, autentico, insolito ed eccentrico dei testi dirige la perspicacia di un sillogismo necessario per affermare la verità identificativa e l’immedesimazione della realtà attraverso la meditazione con l’emblema dell’irrealtà. “Sundara” è un vocabolo proveniente dalla lingua sanscrita e il libro di Mauro De Candia associa al significato animato dell’essenza comunicativa l’intonazione del segnale spirituale e mentale dell’archetipo salvifico della bellezza, congiunge all’accordo poetico il prodigio e la meraviglia taumaturgica, diffonde nel verso autonomo e svincolato l’obiettivo di una eloquenza innovativa, aggiornando il carattere filologico della terminologia e il processo neologico della nuova esigenza letteraria, approfondita nella moderna apertura e nella competenza dell’effetto stilistico. L’estrazione leggendaria della rappresentazione dell’intensità del bene e dell’ostilità del male trascende l’affermazione sublime della poesia.

La poesia concentra l’ammirata osservazione su se stessa, unisce la sostanza al profilo lirico, rigenera l’entità della  ricostruzione nell’estensione figurativa del potenziamento semantico, manifesta la combinazione creativa dell’iperbole rafforzando il senso vivo e intelligente del pensiero, nella ricerca rigorosa e compiuta del fondamento esistenziale, nella maturità elegiaca dell’identità.   

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”

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