“Nel tuo giorno” di Francesca Gentili (Eretica Edizioni, 2022 pp. 98 € 16.00) è una raccolta poetica
espressa nella dimensione elegiaca dello spazio, inteso come rifugio quotidiano, nella dinamica
immersiva della memoria, un elogio alla riflessione disvelativa dell’esistenza. La poesia di
Francesca Gentili è un territorio intimo e privato, una postazione emotiva che difende l’intervallo
del tempo, persegue la necessità di esprimere, attraverso l’accurata funzione sensibile del testo
poetico, i coinvolgenti affetti e la disincantata libertà, la realtà attraverso il linguaggio metaforico
delle immagini. Afferma, nel generoso dettaglio del contesto biografico, la consistenza
dell’esperienza come interpretazione agli interrogativi dell’animo umano, amplia la qualità
comunicativa e sacra delle parole, nella sequenza ontologica della radice dell’umana condizione,
genera la naturale e originaria possibilità di decifrare l’intenzione della profondità, trasmette la
confidenza dell’inconscio, nell’equilibrio di una fiducia che concede l’accordo tra la compassione e
l’estraneità, consente l’elaborazione sull’essenza della vita. Francesca Gentili presenta l’evoluzione
del pensiero ispirato con la consapevolezza della malinconia, con l’appartenenza a un istinto
essenziale e seducente, immerge nella sua affascinante scrittura la provocazione del silenzio,
descrive l’incanto privilegiato della cronaca dell’amore, insegue il richiamo romantico del respiro
nella grazia della bellezza inattesa. Evidenzia la cadenza delle stagioni interiori pronunciata nella
curvatura mutabile dei giorni, celebra la meraviglia disarmante e struggente dei luoghi, depositari di
felicità e di dolore, indica il cammino di speranze interrotte, la protezione segreta della perdita. “Nel
tuo giorno” racchiude, nell’intreccio prezioso delle pagine, una voce autentica, l’esclusivo desiderio
di rendere poetico il contenuto della verità, il segno metafisico delle intonazioni introspettive, la
traccia terrena e materiale dell’evidenza impulsiva nell’immediata contraddizione, delinea
l’osservazione del vissuto con il sostegno dell’assenza, spesso rivendicata nella risonanza infinita
dell’archetipo ineluttabile del vuoto. Rappresenta il veicolo istintivo dell’identità nell’ascolto
empatico di ogni pulsione originaria, identifica la corrispondenza intuitiva dei ricordi nella
testimonianza terapeutica di ogni trasformazione emotiva. L’incongruenza tangibile dei
comportamenti umani nutre il suggestivo suggerimento di riconoscere il disagio e l’inquietudine
dell’abisso con l’influsso esperienziale del rilievo letterario. Le poesie raccolte nel libro riproducono
il risultato talentuoso di un appello al miracolo carismatico di componimenti raccolti nell’arco di
dieci anni, sostenuti dalle spontanee percezioni, rispondono all’imprevista e inesorabile dissolvenza,
trasportano la permanenza del principio visibile lungo l’essenza evidente del linguaggio, nella
volontà di spiegare l’invisibile, nell’urgenza di manifestare l’accento di ogni legame affettivo.
Francesca Gentili unisce la migliore intenzione di eclissare le esitazioni e le incertezze alla delicata
padronanza degli interrogativi e delle attese, muovendo la lama della luce nel profumo indelebile di
un sogno, tra i labirinti della nostalgia.
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

LE TUE PAROLE
Le parole viaggiano nel tempo.
Le tue, al pari delle altre,
si ristorano
in luoghi a me sconosciuti.
Sono diamanti le tue parole,
come la luce del mio giorno le abbraccia,
così le vedo.
E la tua voce ancora mi parla
come se fosse la prima volta.
GUARDARTI
C’è un solo modo di leggerti,
come cavando il buio da una grotta facendosi largo,
la luce sulla fronte.
Un solo modo di guardarti,
dividendo l’immagine con le ombre,
come pane di affamati.
NEL TUO GIORNO
Nel tuo giorno
si placa il vento,
la matassa si dipana
non per un filo trovato

ma per il nodo sparito.

Nel tuo giorno il mondo apparente dilegua,
i pensieri mutano,
si flettono come luci di aurora boreale,
è sospesa la guerra
e questo frastuono di ombre che mi passa dentro,

si ferma e poi muore in silenzio.

Nel tuo giorno mi porti lontano,
davanti alle stelle,
dove era per tutti
ma solo noi stiamo.

DOVE
Chiunque io sia,
checché se ne dica,
di me guardi un punto
io non so dove,
ma è dove mi trovo
perché ogni volta mi incontri.

NELLA PIAZZA
In me vive una sera in letargo
un profumo di quartiere
un sottile marciapiede.
In me vanno foglie miste d’autunno
a cercare altri approdi.
In me siedo a una fontana
col rombo della tua voce di prima,
si raccolgono galassie mute
per tacere la nostra storia che ripete l’acqua.
Nella piazza è nato un fiore che non ti conosce
ma che tu ameresti.
DICEMBRE
Se più non esisti tra le cose del giorno
ti farò venire fuori dai sogni
come si issa la vela puntando al Nord
in un mattino di sole.

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