a cura di Rita Bompadre

“Controfobie” di Antonio Corona (Quaderni di poesia Eretica Edizioni, 2021) è una raccolta poetica intensa e manifesta con incisiva e profonda emotività la consapevolezza degli affetti e della compassione, mutando la trascrizione e la distorsione della fobia nella comprensiva e generosa espressione dell’empatia.

L’autore interpreta, nell’esperienza della pura solidarietà,  l’attitudine della ragione umana d’intuire la capacità emblematica della realtà, relaziona l’approccio altruistico nella coerente osservazione del rispetto e dell’indulgenza nei riguardi di una universale disponibilità all’apertura mentale, affrontando il conflitto persistente dell’irrazionale limitazione della negazione e delle contrarietà.

La materia dei versi convince la spiegazione a ogni spontanea condivisione, accoglie l’impulso motivazionale dell’universo interiore, riconosce il disorientamento degli squilibri e condanna l’inafferrabile oscurità dell’ignoranza. Antonio Corona mantiene la disinvoltura dell’indipendenza sentimentale in relazione ai principi ispiratori della libertà, percorre il sentiero compromesso dalla ferita del disagio, dal tormento dell’irresolutezza, dall’apprensione per un’intolleranza che addensa le incrinature dell’anima.

Il poeta congiunge la sintonia con il lettore con l’esecuzione di un proposito di colloquio intimo, consolida il tragitto istintivo tra fiducia e affidabilità, esplora le incertezze delle frontiere intellettive, permette di distinguere la discrezione con la quale guarda al mondo attraverso il proprio vissuto e accoglie la potenzialità della diversità, accennata, e non giudicata, da un’angolatura percettiva.

Le distinte prospettive delle parole seguono l’originale itinerario delle sezioni poetiche, suggerite con i colori rivelativi, Nero Fardello, Indaco Bastardo, Rosa Fragilità, Rosso Passione e Verde Speranza, per definire ogni rappresentativo stato d’animo, il segno compiuto di ogni  carico morale, l’insolenza dell’offesa, la tenerezza dello smarrimento, il desiderio resistente dell’amore, la dichiarazione profonda di ogni aspettativa. Leggere “Controfobie” accomuna la fermezza coraggiosa e dolorosa all’intonazione della complessità, consente di condannare i provocatori contrasti delle convenzioni e dei pregiudizi sociali e di escludere dall’impostazione esistenziale il conflitto dell’incomunicabilità.

Antonio Corona rivendica le occasioni perdute e le promesse ritrovate, indugia sulla consistenza del proprio sentire, scindendo la scelta di mostrare la propria identità dal timore di non essere riconosciuta, rivela un’umanità conquistata con maturità poetica, senza biasimo, predilige la capacità d’identificare il dono di agire secondo i propri sogni, divulgando la voce più autentica nell’urgenza necessaria della scrittura poetica. 

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”

Subire

Un vuoto a pressione

che esplode nel petto,

un gesto tagliente

che affonda nel ventre,

una frase sbagliata

che uccide da dentro.

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Amare nell’ombra

Un bacio mai dato

è un’emozione mancata

ma un bacio nascosto

è come un cuore spezzato.

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Pioggia d’estate

La senti cadere ferita smarrita

come lacrime gioiose irrompe

in cerca della terra secca zollata

che accoglie i segni dei palmi

di chi carponi cammina trafitta

in cerca di quel sole che corrompe

chi d’amore mancato perisce.

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Sulla fune

Su una fune

sospesa nel vuoto

la vita danza sulle punte

di un amor congiunto

fra anima e corpo

tra sensi e tatto

di chi ascolta e poi agisce

senza cogliere nel segno.

Mi fermo

nel fulcro della ragione

sapendo che seguirla

mi porterà altrove.

Mi muovo

in equilibrio sul cuore,

se cado volo

se arrivo cammino.

Amare è l’unica certezza.

…………..

Parole di convivenza

Parole cucite all’orizzonte

perse tra due mondi

uniti sulla linea del niente

congiunte solo in un miraggio

ma in realtà sempre distanti.

Parole vuote nell’aria

affogate nel mare

in due mondi bruciati

dal silenzio del confronto.

Vorrei parole unite da una lampo

riportate all’orizzonte

riflesse sul mare

proiettate lunghe sulla terra

paciere di tolleranze

ed amorevole convivenza.

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A piedi uniti

In quel punto esatto

dove a piedi uniti

premo sulla sabbia bagnata

leggermente sprofondano

pensieri, azioni ed intenti.

Guardo quell’ombra formarsi intorno

e permango in attesa

di un’onda, dell’onda

della forza che m’inonda.

Affonda e ritorna

la spuma circonda

come nebbia spettrale

l’assenza e l’essenza

la gioia e il tormento.

Mi getto mi bagno respiro

vivo. Acqua sabbia sale

un pane bagnato

indissoluto

sotto i miei piedi. 

Coraggioso attendo, 

il vento. 

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