Identità di genere e bullismo: il terzo romanzo di Filippo Gatti rompe le barriere del perbenismo

Nell’affollato panorama letterario contemporaneo, emergono autori che non solo ci sfidano con storie intriganti, ma ci spingono a riflettere su questioni profonde e attuali. Questo è il caso di Filippo Gatti, che con il suo terzo romanzo sta facendo esattamente questo. Il suo ultimo lavoro, “Nessuno è Innocente”, edito dalla casa editrice Affiori, affronta temi drammatici come l’orientamento sessuale in modo audace e incisivo.

Un Autore In Crescita

Filippo Gatti, scrittore, ghostwriter e manager di azienda e commentatore sportivo, è nato a Roma nel 1977 ed ha rapidamente guadagnato una reputazione come uno degli autori più promettenti del suo tempo. Il suo primo romanzo, “A Mani Nude”, ha catturato l’attenzione della critica letteraria per la sua prosa intensa e i personaggi complessi. Il suo secondo lavoro, “C’era una volta il #selfie”, finalista al Premio Letterario Città di Castello, ha confermato la sua abilità di narratore e ora il suo terzo romanzo si sta facendo strada nei cuori dei lettori.

Esplorare l’Identità di Genere

“Nessuno è Innocente” è un libro che getta luce su una questione spesso trascurata: l’orientamento sessuale nell’adolescenza, il bullismo e le estreme conseguenze che ne possono derivare. L’autore guida il lettore attraverso la storia di un bambino che lotta con la propria identità in un mondo che sembra essere rigido e non inclusivo. Questo romanzo drammatico ci invita a guardare dentro noi stessi e a interrogarci su ciò che significa veramente essere chi si è.

Una Conversazione Profonda

Abbiamo avuto il piacere di parlare con Filippo Gatti riguardo il suo terzo romanzo e ai temi che affronta:

“Nessuno è Innocente” è un libro molto diverso dai tuoi lavori precedenti. Cosa ti ha spinto a esplorare l’identità di genere?

L’orientamento sessuale è una questione importante che spesso viene trascurata in letteratura. Ho voluto dare voce a coloro che lottano con questa condizione di difficile accettazione e far riflettere i lettori su quanto sia difficile vivere al di fuori delle aspettative di genere della società.

Il tuo protagonista è un personaggio controverso. Cosa ti ha ispirato a crearlo?

La creazione di Gianluigi “Gigio” Silvestri, questo è il nome del personaggio, è stata una vera e propria sfida, ma anche una grande opportunità per esplorare la complessità sull’argomento. Ho cercato di immaginare cosa significhi per una persona vivere al di fuori delle categorie tradizionali di maschio e femmina e come questa esperienza possa influenzare la sua vita.

Cosa speri che i lettori traggano da questo libro?

Nella drammaticità della narrazione e nell’intensità dei temi trattati, spero che i lettori vengano sensibilizzati ad una maggiore comprensione ed empatia per coloro che lottano con l’identità di genere. Vorrei che il mio libro fosse un punto di partenza per una conversazione più ampia su questo argomento importante.

Cosa c’è nel tuo futuro?

Nella vita ho imparato a programmare procedendo per tappe. Intanto dare a questo romanzo l’attenzione e l’impegno che merita. Ho impiegato tempo ed energia per narrare questa storia e adesso sono concentrato sulle presentazioni in calendario. La prima, molto importante perché sarà un vero e proprio debutto del libro, sarà il prossimo lunedì 6 novembre alle 18:30 a Roma, al Circolo Due Ponti, nell’omonima via. Poi, ci sarà tempo per pubblicare gli altri romanzi che ho in cantiere, tra cui una storia d’amore profonda e drammatica ambientata nel Sud Italia e un libro che sto scrivendo da scrittore fantasma su un tema di strettissima attualità come la violenza sulle donne.

Con il suo coraggio nell’affrontare temi drammatici, Filippo Gatti sta aprendo nuove porte nella narrativa contemporanea. I lettori possono attendersi di essere ispirati, sfidati e profondamente colpiti dalle sue parole mentre continua a esplorare la complessità umana attraverso la sua scrittura.

Appuntamento con l’autore lunedì 6 novembre 2023 alle 18.30, presso il circolo Due Ponti, a Roma, in via dei Due Ponti, 48/A.

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