FORMA BONUM FRAGILE EST
La bellezza è merce fragile
 
L’anima incontra L’arte con poesie, foto, interpretazioni e luci
Sabato 25 marzo dale ore 18 alle ore 22
Presso Möbius – Via dei SS.Quattro 90, Roma
Prezzo €5 (tessera associativa) incluso Open Bar
 
FOTOGRAFO: Claudio Enea
POESIE: Alessandro Gravano
MUSE: Adina De Santis, Patrizia Tamagnini, Beatrice Rinaldi
Il progetto “forma bonum fragile est” tratta una mostra fotografica dove ogni scatto viene
accompagnato da una poesia inedita scritta appositamente per quella fotografia, che
andrà ad arricchire e descrivere profondamente lo stato emotivo della foto stessa.
Le foto e le poesie sono state stampate su materiale Forex (formato foto 20×30)
 
La mostra prevede, inoltre, un’apertura con tre monologhi legati tra di loro: raccontano
storie di tre donne. La durata complessiva è di circa dieci minuti. (Le muse e attrici Adina
De Santis, Patrizia Tamagnini e Beatrice Rinaldi)
Sabato 25 marzo dale ore 18 alle ore 22
Presso Möbius – Via dei SS. Quattro 90, Roma
Prezzo €5 (tessera associativa) incluso Open Bar
PRENOTAZIONI:
Inviare un messaggio WhatsApp o SMS al 342 008 4113

indicando nome e cognome e numero dei posti da riservare.

“La fotografia è un opera d’arte. Una storia di vita con espressioni, sentimenti, attimi
immortalati nel tempo. Ho voluto raccontare la bellezza degli scatti di Claudio Enea,
catturando l’emotività che riescono a trasmettere, attraverso la scrittura.
Forma bonum fragile est, è un incontro fra immagini, parole, recitazione e atmosfere per
accompagnare lo spettatore a interagire con la propria sensibilità, guardandola con il
cuore e ascoltandola con l’anima”. Alessandro Gravano
“La ricerca nella fotografia mi ha avvicinato moltissimo allo stile pittorico, ne sono sempre
rimasto affascinato. Ricostruire attraverso una nuova forma d’arte, quale può essere la
fotografia, quello che gli artisti di un tempo volevano trasmettere attraverso l’uso di
pennelli e colori ma soprattutto di luci ed ombre, emozioni e stati d’animo fermati su tela,
sintesi dell’immagine impressa nella mente del pittore. Questo progetto mi ha intrigato fin
dal primo momento perché si trattava si, di trasmettere emozioni, ma questa volta non solo
attraverso l’arte visiva, andare in profondità e legare parole e immagini dove non deve
esistere confine emozionale, dove la fotografia è sintesi della poesia e viceversa. Spero di
essere riuscito nell’intento e di aver assecondato le aspettative di una mente creativa
come quella di Alessandro in un progetto del tutto nuovo per me”. Claudio Enea

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