Dopo l’uscita in digitale, esce anche nei negozi Bandistikamente, l’omaggio di Giacomo Tantillo ai mille colori della tradizione bandistica che il musicista e trombettista siciliano ha compiuto rivisitandone le sonorità per narrare una storia nuova. Un lavoro frutto di anni di ricerche che vede il supporto alla produzione musicale e agli arrangiamenti di Roy Paci, presente ovviamente anche con la sua tromba in duetto con Tantillo.
Al fianco di Tantillo la sua band, The ZisasMichele Mazzola sax baritono, Salvatore Sciarratta trombone, Pietro Sardo euphonium, Fabio Giachino piano e tastiere, Riccardo Vinci basso elettrico e Cristian Martina batteria. Con la partecipazione straordinaria di Antonio Putzu a duduk e low whistle (track 5), dell’Ensemble Trombe Conservatorio A. Toscanini (track 1) e di Giuseppe Viscuso voce folkloristica (track 7).Il videoclip che accompagna l’uscita è quello de L’Orientale, rivisitazione del celeberrimo brano di Nino Ippolito, la marcia sinfonica più significativa e più eseguita dalle bande musicali qui ripresa nell’interpretazione della Banda Musicale “Pietro Mascagni” di Bagheria mentre marcia tra i vicoli del Museo dell’Acciuga di Aspra e di Villa Cattolica a Bagheria.In un continuo rimando tra passato e presente, le melodie omaggiano i ricordi della tradizione per poi mescolarsi con elementi folkloristici e riprendere vita arricchite dal sound funky, reggaeton e latin jazz. Una complessa prospettiva ritmica che si propone all’oggi, rinnovata dall’elettronica che ne amplia le sonorità e le possibilità espressive. Bandistikamente è un lavoro che, nell’unione di linguaggi differenti, aspira a riscoprire la tradizione e a regalarle nuove vesti. Con la passione di un grande omaggio a quella tradizione bandistica che è alla radice di tanta cultura musicale italiana.
Accanto ad una ritmica sempre piena di vita, centrale, inevitabilmente, la sezione fiati – sax baritono, trombone ed euphonium – che, con i suoi colori scuri, permette l’emergere luminoso della parte solistica affidata alla tromba.
È poi nella variazione dettata dall’improvvisazione, caratteristica essenziale del jazz, la trasformazione armonica delle marce per banda: la rigida classicità prende una piega differente, si apre all’innovazione e, improvvisando, esprime la propria identità, superandola in un inedito vortice sonoro.
E vedremo, quindi, il ritmo funky-pop, con tendenze niente po’ po’ di meno che alla musica dance, di Cuore abruzzese alternarsi al sound accogliente de Orientale che conduce l’ascoltatore verso un clima mistico, disegnato dalla staticità di un suono grave elettronico. Differente per Zingarella i cui suoni tracciano l’immagine di una processione scandita dalla “abbanniata”, quel tradizionale strillare da imbonitori dei mercati. Nei frammenti estrapolati dalle marce più conosciute, l’improvvisazione e la composizione risultano essere elementi di importante trasformazione, in cui strutture di accordi introducono il Jazz che si serve di fraseggi melodici della tradizione e, come in Ligonziana, si traduce in un duetto tra le trombe di Giacomo Tantillo e di Roy Paci.Giacomo Tantillo
Nato dalla classica e approdato ben presto al Jazz, Giacomo Tantillo è un musicista curioso che da sempre ama spaziare fra i generi e le sonorità. Formatosi fra l’Italia e il Berklee College of Music di Boston, da sempre ha un’intensa attività concertistica che lo ha portato in paesi come America, Canada, Russia, Svezia, Israele, Belgio, Francia e Malta. Ha collaborato nel corso della sua carriera con Musicisti di calibro Nazionale e Internazionale come: Christian Mc Bride, Jon Faddis, Bob Mitzer, Marcus Miller, Anastacia, Kurt Elling, Dave Weckl, John Clayton, Ivan Lins, Tony Hadley, Malika Ayane, Cyrillie Aimèe, Ola Onabulè, Trijntje Oosterhuis, Max Gazzè, Francesco Buzzurro solo per citarne alcuni…
Ha suonato ed inciso con: Danilo Rea, Paolo Damiani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli, Flavio Boltro, Rosario Giuliani, Javier Girotto, Giovanni Tommaso,  Flavio Boltro, Roberto Gatto, Francesco Cafiso, Nicky Nicolai, Fabio Zeppetella, Gianluigi Trovesi, David Kikosky, Maria Pia De Vito, Peppe Servillo, Raphael Gualazzi,  Furio Di Castri, Maurizio Giammarco, Stefano Bagnoli, Marcello Pellitteri, Denise King, Luis Bacalov, Paolo Belli, Luca Barbarossa, Mario Venuti, Roy Paci, Pee Wee Ellis, Ermanno Giovanardi La Crus, John Lee, Jimin Park, Vincenzo Mancuso, Orazio Maugeri, Tony Canto, Maurizio Filardo, Marco Masini, Luca Scorziello, Eros Ramazzotti, Gigi d’Alessio, San Giovanni, Achille Lauro, Articolo 31, Colpisce e Di Martino, Elodie, Tiziano Ferro, Lazza, Madame, Pinguini Tattici Nucleari, Tananai, Blanco, Diodato, Emma, Irama, Levante, Marracash, Mr. Rain, Paola e Chiara, Max Pezzali, Rkomi, Rocco Hunt, Lorenzo Fragola, Francesco Renga, Nek, Le Vibrazioni, Nina Zilli, Samuel, Alessio Bernabei, Francesco Gabbani, J-Ax, Fedez, Sergio Silvestre, Alessandra Amoroso, Boomdabash, Elisa, Umberto Tozzi, Raf, Guè Pequeno, Mahmood, Cheb Khaled, Ira Losco, The Travellers, Pippo Pollina.Track by trackThe KingE’ lo squillo di trombe di una marcia allegra ad aprire l’ascolto del disco che, già da subito sembra garantire un intenso impatto sonoro, frutto di una musica di grande trasporto che diventa comune terreno di dialogo tra sonorità differenti. Il tempo binario originale, nella sua rivisitazione, si traduce in un quattro quarti, caricato di potenza espressiva dal ritmo funky e dalle sonorità elettroniche che si ritrovano in molti altri pezzi del disco. Quasi nascosta la nota tormentone che, se pur nel suo ‘sol minore’ potrebbe risultare un elemento dissonante, puntellando si lega esattamente al tema principale, conducendo ad un momento solistico affidato al pianoforte. Si presenta la parte del trio, momento caratteristico della marcia militare, in cui i fiati protagonisti trasportano la melodia ad una tonalità maggiore e diventano sostegno di un improvvisazione di tromba dalle sonorità dixieland che, tra passato e futuro, crea una connessione evocativa con la banda degli inizi. Come una costante, la scia delle citazioni libertango si sviluppa nel corso di tutta la durata del brano ed è alla fine che si concentra in un piano solo, concludendo questa rielaborazione della composizione di Archibald Mizzi.CocusL’iniziale presenza delle sole percussioni alle prime battute – chiaro riferimento alle melodie caraibiche – vuole rendere offrire una suggestione estiva andando ad evocare attraverso l’ascolto quelle  della bella stagione in cui si gode dell’ombra dei Cocus, palma originaria del Sudamerica che ispira questo brano originale. Il loop in cui è il sax baritono a delimitare tempi e spazi apre il tema principale che presenta la carica dinamica del brano data da una melodia costruita su scala pentatonica. Note ribattute, glissati e note frullate sono le caratteristiche del solo di tromba che gioca attorno al tema principale dando vita ad uno sviluppo armonioso.Cuore abruzzeseL’intreccio e la sovrapposizione di ritmi e armonie rilette e nuovamente immaginate si uniscono in una nuova lettura compositiva della marcia sinfonica, dove la “cassa in quattro” diviene essenza di un discorso musicale che, in un crescendo lungo tutta la durata del brano, restituisce all’ascoltatore l’idea della festa. Dopo la parte improvvisativa affidata al pianoforte, le suntuose melodie delle trombe che svolgono all’unisono l’originale sinfonia, conducono al ritorno dell’atmosfera dance, arricchita dall’esecuzione del trombone. Spolverando ricordi di un passato tra la banda, nella sua rivisitazione inserisce spunti e ricordi personali, procedendo verso la conclusione in una tonalità maggiore e confermando, così, l’obiettivo di rinnovare la tradizione, attualizzandola in un escalation armonico.Ligonziana
Un intro affidato al basso e alla batteria scandisce l’atmosfera di questa marcia in cui a dominare è il ritmo raggae arrichito da evocazioni Balkan. In questo trova posto il timbro vibrante di un Sitar, suggestivo nella sua risonanza elettronica che svolge un lavoro coloristico ben integrandosi e introducendo il tema principale che, nel suo prosieguo, si modula verso una terza minore.
In questo clima si svolge il momento culmine di questo brano, ovvero il duetto dei trombettisti Giacomo Tantillo e Roy Paci, in uno continuo scambio vivace e ricco delle caratterizzazioni personali che evolve naturalmentei in un flusso sonoro fittissimo di inseguimento musicale.
 
L’Orientale
Opera del compositore Nino Ippolito, è la marcia sinfonica più significativa e più eseguita dalle bande musicali. I suoni della scala armonica caratterizzanti il brano conferiscono un ritmo orientaleggiante che, nella sua rivisitazione, viene arricchito da una cassa in quattro che ne modifica le armonie in chiave pop-jazz, mantenendone invariato il tema principale.
Il brano si apre con un intro di solo tromba che accenna la melodia successivamente suonata dai clarinetti, accompagnata dal loop di un pedale elettronico.
Il secondo tema (che Nino Ippolito ha voluto affidare ai clarinetti) viene interpretato dalla tromba aprendo, poi, uno spazio solistico di 16 battute. Dopo il ritorno al tema principale, il terzo tema rende protagonisti la tromba e l’Euphonium che, suonando all’unisono, non si scostano molto dal sound originale.
Il brano si conclude con un turnaround del primo tema.
 
Nanni
Nanni è la ballad del disco. Con la sua melodia poetica si lega all’elaborazione di un aspetto culturale tipico della città di Bagheria, luogo di origine del trombettista Giacomo Tantillo: i “Nanni”, pupazzi che rappresentano il carnevale, fantocci goffi e allegri, personificazione della spensieratezza, dell’ironia, di tutte le gioie ma anche di tutti i dolori. E’ proprio a questo aspetto, nascosto dietro la beffa, che si lega il mood malinconico scaturito dal ritmo romantico e cadenzato della tromba accompagnata dal pianoforte. Melodie evocative di una dimensione surreale, di illusione, in cui tutto può succedere, tutto può apparire e tutto può scomparire. Il brano vuole, così, essere manifestazione di una tradizione culturale- popolare ormai persa, trascendendo la sola percezione del folclore ed esaltando, con la forza espressiva della musica, il valore di una collettività capace di identificarsi e ritrovarsi nella celebrazione di riti secolari.
 
Zingarella
Nella sua rivisitazione il brano si caratterizza dall’influenza delle sonorità “SKA” ma, fin dalle prime battute, anche da echi arabeggianti presentati da percussioni e dall’esposizione, centrata nelle espressioni melodiche, della tromba di Giacomo Tantillo. Con l’introduzione di una voce che ripropone la caratteristica “abbanniata” ((espressione siciliana per esprimere l’urlo tipico dei banditori, del dar pubblico avviso gridando o cantando), i suoni del brano tracciano l’esatta immagine di una processione, tema a cui si lega tutto il disco nei continui rimandi all’attività bandistica. Nella tradizione ogni “abbanniata” è originale, personale e, nel brano, risulta caratterizzante in relazione ad aspetti musicali, culturali e identitari, legadosi in un mix ritmico coinvolgente. L’apertura di spazi musicali che conferiscono un atmosfera araba viene riproposta e confermata nella sua capacità incisiva dall’assolo di tromba, suggestivo nel suono della sordina wah-wah.
 
Saracena
Il titolo del brano rende inconfutabile il chiaro riferimento al mondo arabo e il collegamento tra Oriente e Occidente. “Saraceno” è, infatti, un termine che indica una denominazione generica degli arabi. Il brano, di scrittura del trombettista Giacomo Tantillo, che si evolve in modo semplice e con un’armonia facile da ricordare, suggerisce molteplici emozioni legate in gran parte al ritmo arabeggiante dalla tromba che, sostenuta da percussioni e trombone, dopo il primo tema si concede un solo che scorre all’ascolto in modo fluido e lineare.
Un ruolo fondamentale nella suggestione di un sentire orientale è affidato alla scelta della tonalità (minore) per l’intero brano, creando così un’atmosfera che rimanda all’amara ricerca della libertà, di certo non priva di speranza rappresentata, in gran parte, dalla ritmicità tipica della festa, legame di tutti i brani ed elemento principale del mondo sonoro creato dal disco.

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