Al via a Ladispoli 

Roman Riviera Biennial
Laprima Biennale internazionale d’Arte della Riviera Romana

Fino al 25 agosto 2023

Più di cinquecento artisti provenienti da tutte le regioni italiane e da numerosi Paesi nel mondo come Albania, Argentina, Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Georgia, Polonia, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Uruguay, Usa e Venezuela. Due settimane di programmazione nel periodo della massima affluenza di turisti a cavallo di Ferragosto. Tre discipline coinvolte: pittura, scultura e fotografia. Sono alcuni dei numeri che testimoniano il successo della proposta della ROMAN RIVIERA BIENNIAL, la prima Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana, ideata e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Ladispoli, inaugurata ieri e in programma fino al 25 agosto 2023.

I LUOGHI DELLA BIENNALE

Sono coinvolte numerose location sparse sul territorio comunale di Ladispoli: da piazze e giardini pubblici fino a noti siti archeologici. In particolare le opere selezionate saranno esposte presso: 

  • Centro D’Arte e Cultura 
  • Teatro Vannini
  • Piazza Rossellini
  • Viale Italia
  • Villa Romana Marina di San Nicola
  • Villa Romana “La Grottaccia”
    Sala Espositiva Comunale.

Ogni luogo raccoglie opere appartenenti ad una determinata corrente artistica, o selezionate da una singola commissione o figura particolare. Lo scopo di tale nuova esposizione internazionale è quello non solo di coinvolgere il pubblico più vasto possibile ma anche di valorizzare, attraverso il confronto, esperienze artistiche di diversi paesi e di diversi autori, da quelli emergenti a quelli più affermati, ognuno con il proprio stile e la propria tecnica personale.

Tra i partecipanti sarà individuato un vincitore per ciascuna delle sezioni (pittura, scultura e fotografia) che si aggiudicherà premi di rappresentanza, targhe e menzioni speciali dalle autorità e noti personaggi del mondo dell’arte. Ogni artista propone una o più opere, in piena libertà stilistica e tecnica (tempera, olio, inchiostro, acrilico, vinile, acquerello, grafite, collage, fotografia, ecc.) e su qualsiasi tipo di supporto (tela, carta, legno, ferro, plastica, ecc.). Agli artisti selezionati, che parteciperanno con la propria opera fisicamente in esposizione, è stata richiesta l’opera originale.

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Teatro Vannini

LA SOTTILE ENERGIA DELL’UOMO: Una Nuova Percezione che trascende i cinque sensi

A cura di Andrea Cerqua

Il teatro Vannini di Ladispoli  ospita parte della Prima Biennale della Riviera  Romana dedicata  alla percezione, intesa come facoltà di trascendere i sensi per varcare i confini del corpo e del comune sentire. All’interno del Teatro Vannini sono esposte oltre cento opere di settanta artisti provenienti da circa venti nazioni. Il percorso espositivo che ho pensato per questo luogo vuole essere una continuazione ideale che parte dal tema centrale della  Genesi  sviluppato nel Centro di Arte e Cultura di Ladispoli. Nel Vannini ci concentriamo sull’Uomo e la sua interazione con il mondo intorno a sé.
L’essere umano creato da Dio e plasmato con la Terra inizia il suo lungo percorso tra le avversità della vita, i desideri e le brame di conquista.
Ai giorni nostri ogni essere pensante si pone delle domande, alcune delle quali riguardano il suo allontanamento dalla natura e dal suo creatore e da quella umanità che ormai cerchiamo di difendere a caro prezzo. Con l’avvento delle moderne tecnologie l’uomo si pone la domanda se potrà un domani conservare, oltre alla sua umanità, quella naturalità nei comportamenti e quella freschezza nei rapporti con i suoi simili e quell’amore per la società e collettività che sembra stia lasciando il posto sempre di più alla ricerca di interessi personali e di visioni transumanistiche. Questa mostra vuole interrogarsi sulla possibilità  di poter scegliere di costruire una società migliore. Tramite l’Arte e la creatività  ci si collega ad un “intuire” che trascende i cinque sensi andando al di là di schemi percettivi ordinari. Ciò dimostra che esiste un “collegarsi” ad una fonte di energia inesauribile che è la stessa energia vitale del cosmo.
Questa esposizione fa dunque il focus sui cinque sensi per poterli trascendere e approdare ad un sentire più elevato.
Il percorso dell’Uomo, oggi, alle porte del terzo millennio, è giunto davanti ad un bivio da cui derivano importanti scelte per il futuro.
Riuscirà  l’essere umano nato dalla terra a trovare quella  luce  che come un seme che con forza spacca il terreno più arido si  trasforma in  un albero rigoglioso da cui nascono fiori e frutti meravigliosi?

Questo è l’interrogativo che  pone  questa esposizione per l’Uomo del terzo millennio, che sia lo spettatore a trovare le sue risposte.

Andrea Cerqua

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Centro di arte e cultura
La Genesi

A cura di Giacomo Carlo Tropeano e Flavia Mantovan


Per questa prima Biennale della Riviera Romana il Centro di Arte e Cultura con le sue numerose e grandi sale e lunghi corridoi accoglie oltre duecento opere. Lo spettatore è  condotto per mano lungo il filo conduttore della genesi. La creazione è il fulcro di ogni opera d’arte, per ogni artista arriva quella chiamata ad iniziare, a realizzare qualcosa di nuovo  che prima non esisteva. Prendendo pennelli o scalpelli o macchine fotografiche comincia così il suo dialogo interiore, talvolta disperato, talvolta cosmico o semplicemente annoiato, innamorato o divertito ma sicuramente ispirato  che lo porta alla realizzazione della sua opera. La creazione è dunque l’incipit, l’esigenza primaria dell’artista da soddisfare, senza la quale non ci sarebbe ne l’arte ne l’artista. Decidere di dedicare l’intero palazzo del Centro di Arte e Cultura a questo tema significa anche contemplare qualcosa di più elevato e profondo allo stesso tempo, ancorato nella memoria atavica, biblica. I passaggi che dal caos primordiale conducono alla creazione dell’essere umano e alla sua dominazione sul creato vogliono essere dunque uno spunto di riflessione  sia sul percorso della genesi divina del mondo, sia di quella  della singola opera d’arte, che dell’universo artistico  presentato nel palazzo  stesso che ospita questa grande mostra.
È così che accogliamo lo spettatore che entra nel centro di arte e cultura con le opere d’arte che si rifanno al caos primordiale. Il visitatore varca la porta e si immerge nel mondo  di chi vuole creare, di chi ha il sentimento di voler fare qualcosa di nuovo, il tumulto, il desiderio che cerca la sua forma, talvolta esplicita, primitiva  o addirittura incomprensibile, tuttavia vibrante.
La seconda fase è la luce, il buio:  andiamo nella sala delle fotografie. La foto nasce come forma di impressione della luce sul buio e allo stesso tempo una foto per l’artista rappresenta la memoria, l’istante da fermare, l’idea illuminata di chi, con quel momento li rappresentato vuole raccontare nel tempo, presente e a venire.
Passiamo poi al cielo, al mare,  alla natura e al firmamento. Temi che da secoli sono fonte di ispirazione per l’artista. L’orizzonte spesso raffigurato nelle opere proposte si staglia come quella ”  linea che sottolinea l’infinito”. Condotti da questa stessa ampiezza  vaghiamo nei dipinti che ritraggono i cieli stellati e la magia dei grandi alberi ritratti.
Il percorso si snoda poi sulle creature viventi, gli animali rappresentati nella moltitudine di colori e forme.
Giungiamo infine all’uomo, alla donna e alla dominazione dell’essere umano sul creato. Ammiriamo così i ritratti di volti maschili e femminili, di corpi e sguardi che raccontano nuove e vecchie  emozioni.  Poi le  città,  le case, le macchine e dunque la  capacità dell’uomo di asservire gli elementi.
Uno spunto tuttavia che vuole essere ancora una volta più profondo nel contemplare le sculture proposte: l’uomo creato a somiglianza divina, a sua volta  plasma  la materia, la scolpisce,  la doma per rinnovare ancora una volta  questo percorso di creazione continua nelle argille, ceramiche, bronzi  e marmi presentati.
Dunque  la genesi di un mondo, di un’opera d’arte e di una biennale d’arte vuol dire parlare di creatività  e vale la pena a questo punto concludere  ricordando il grande scienziato Albert  Einstein che la interpretava così ” La creatività è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata, mentre la creatività abbraccia il mondo stimolando il progresso e dando impulso al futuro”.

Flavia Mantovan
Giacomo Carlo Tropeanop

Per informazioni e contatti:

www.romanrivierabiennal.com

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