TREND
nuove frontiere della scena britannica – XXIII edizione
rassegna ideata da Rodolfo di Giammarco
3 ottobre – 17 novembre 2024
orario spettacoli
da lunedì a venerdì ore 21.00
sabato ore 19.00
domenica ore 17.30
Teatro Belli
dal 21 al 23 ottobre
MEAT
di Gillian Greer
regia Giulio Mezza e Martina Glenda
con Caterina Grosoli, Giulio Mezza, Elena Orsini
traduzione Elena Orsini
aiuto regia Bruno Ricci
movimento Caterina Grosoli
scene Fiammetta di Santo
consulenza scena Sara Palmieri
video editing Gaia Siria Meloni
progetto sonoro Gully
grafica Carlo Grosoli
in collaborazione con La Cedra Di Apollo
Produzione Compagnia Mauri Sturno
Debutta dal 21 al 23 ottobre al Teatro Belli nell’ambito della rassegna TREND- nuove frontiere della scena britannica – XXIII edizione, MEAT di Gillian Greer con la regia di Giulio Mezza e Martina Glenda.
La blogger Max entra nell’ esclusivo ristorante di Ronan, il suo ex. Ronan, ora chef di prestigio, desidera ardentemente provarle il suo successo ma Max è lì con un piano preciso: informarlo della sua prossima mossa autoriale. Max nel suo nuovo libro scriverà di un evento traumatico che lì ha coinvolti e poi scissi. Ma eccoli ancora una volta insieme. Al ristorante. Ad affrontare la resa dei conti. Sarà possibile districare un passato condiviso quando i ricordi non coincidono? Meat è una storia di classe e di consenso in una società capitalistica e patriarcale fondata sulla cultura dello stupro. Stupro della terra, degli animali, della donna. Nessun mostro, un uomo e una donna normali che però si affrontano su fatti mostruosi e che lentamente vedono disintegrarsi davanti ai loro occhi definizioni che credevano scolpite nel marmo.
A ricordare che alle accuse di violenza si accompagnano sempre le opinioni di esterni osservatori, ecco comparire sulla scena un’altra donna, l’impeccabile cameriera Jo che guiderà un percorso culinario al confine con la mostruosità dei sensi. Nel mondo del politically correct di un ristorante di lusso, ecco imporsi un teatro di battaglia in cui si mangia, si urla, si vomita, ci si sputa in faccia la verità e la carne, sempre la carne. Carne come cibo primordiale, simbolo della morte, del perverso gusto dell’uomo di nutrirsi di essa, in un insondabile confronto tra il consumare e il consumarsi. Carne viva e carne morta, tra i nostri denti. L’unico obiettivo di una società capitalista carnivora è divorare: cibo/sentimenti. Ma quando tutto questo cibo finirà, ci mangeremo l’un l’altro?