CASA PIANETA TERRA

di e con

Maria Rosaria Omaggio

Dal 10 al 15 gennaio al Teatro Vittoria di Roma

https://www.teatrovittoria.it/spettacoli/in-abbonamento/939-casa-pianeta-terra.html

Non abbiamo ereditato Madre Terra dai nostri antenati,

ma l’abbiamo in prestito dai nostri figli e

a loro dobbiamo restituirla migliore di come l’abbiamo trovata.

(antico detto masai e dei nativi americani)

Maria Rosaria Omaggio voce recitante

Cristiana Pegoraro pianoforte

Oscar Bonelli polistrumentista

Mino La Franca immagini video

 Stefano Berti disegno luci e fonica                 

                          

Dal 10 al 15 gennaio ore 21 (mercoledì ore 17,00 e domenica 17.30) andrà in scena al Teatro Vittoria di Roma “Casa pianeta terra” di e con Maria Rosaria Omaggio prodotto da Angelaria Narnia Arts Academy.

Si sta diffondendo uno stile di vita più green rispetto al passato, e la consapevolezza che la salvaguardia della natura parte innanzitutto dalle abitudini degli esseri umani. Quanto ne sappiamo? Cosa siamo riusciti a tramandare degli antichi e saggi insegnamenti? Ancora una volta la narrazione è un melologo, una composizione artistica in cui la recitazione di un testo letterario è accompagnata da musica e video. Questo spettacolo è un viaggio tra parole, musica e immagini, per comunicare che il Pianeta Terra è la nostra casa e soprattutto che ne siamo parte integrante. Si va da oriente a occidente e viceversa, riflettendo, emozionando e persino sorridendo col racconto di Maria Rosaria Omaggio sulle nostre manchevolezze. I testi sono punteggiati dalla grande musica ispirata dai suoni della Natura: quella dell’Occidente eseguita dal tocco magico della pianista Cristiana Pegoraro e quella del vasto Oriente che esce dal suono dei tanti strumenti di Oscar Bonelli. Le immagini di Mino La Franca amplificano l’attenzione e la conseguente emozione.

«L’uomo è la natura che ha preso coscienza di se stessa», scrisse Elisée Reclus, il più grande geografo dell’800. Un sentimento nuovo che ha tuttavia radici antiche. Oggi avvertiamo fortemente l’esigenza di ritrovare l’origine di atteggiamenti, scelte, come quelle ecologiche, che sentiamo estranee alla cultura ‘antropocentrica’ in cui siamo stati educati o… diseducati.

Il messaggio di un artista non è certo quello di offrire un decalogo sul da farsi – dichiara Maria Rosaria Omaggio – ma, come scriveva Ennio Flaiano: “Solo in teatro si ritrovano i simboli delle cose perdute di vista’”.

L’uomo è Natura e non il padrone indiscusso della Casa Pianeta Terra.

Testi di Maria Rosaria Omaggio con versi di Mariangela Gualtieri, Giorgio Caproni, Khalil Gibran, Nativi Americani, Nativi Quechua, Haiku di Matsuo Basho, Shakespeare, Karen Shragg, Miao Yin, divagazione con Patrizia La Fonte, Rainer Maria Rilke, Marguerite Yourcenar, Walt Whitman e Pablo Neruda.

Musica al pianoforte: Bach/Cortot Arioso; Pegoraro Nel labirinto del tempo; Vivaldi L’Inverno 1° movimento Allegro; Chopin Preludio Op. 28 N. 15 “La goccia d’acqua”; Pegoraro Music box; Beethoven Sonata Op. 31 N.2 “Tempesta”, 3° movimento Allegretto; Beethoven/Pegoraro Trascrizione dalla Sinfonia Op. 68 “Pastorale”; Pegoraro L’infinito, Round Dance, Lullaby.

Strumenti etnici: ronzone-Nuova Zelanda, didgeridoo-Australia, campane-Tibet, Dan Moi-Vietnam, tamburo sciamanico e flauto Nativi americani, fujara-Cecoslovacchia, conchiglia-Hawaii, duduk-Armenia, Koto-Giappone, tamburo Daf-Turchia, flauto xiao-Cina, hang-Svizzera, djembe-Africa, bansuri – esraj – shanti – surmandala – santur-India.


Francesco Fusco

Ufficiostampa

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