“L’Uno diventa Due, /i Due diventano Tre, /e per mezzo del Terzo/il Quarto compie l’Unità” (Maria
Profetissa) Questa intestazione appartiene a “Quartine” di Gabriele Giuliani (RPLibri, 2024 pp. 160
€ 16.00) ed esprime nel contenuto il pensiero alchemico che contraddistingue l’intero orientamento
del libro. La poesia di Gabriele Giuliani scompone l’interpretazione esoterica e simbolica dei segreti
dell’esistenza umana. La seducente intonazione dei versi insegue il desiderio del poeta di abitare i
sentimenti e di trasformare la percezione compiuta dello spirito, collega l’ascendente enigmatico
delle parole all’antica sapienza di esaminare il significato filosofico del numero, inteso come
principio di tutte le cose, di identificare ogni entità del reale in una relazione riconducibile alla
natura del numero e alla sua stessa sostanza. Gabriele Giuliani analizza la propria visione del
mondo attraverso l’iniziatica descrizione di ogni impressione vitale, il vincolo ancestrale e perfido
tra anima e corpo, illustra il requisito della conoscenza come strumento speculativo di ricerca
interiore, contempla il mutamento occulto delle emozioni, sperimenta l’oscillazione contrastante
dell’equilibrio e l’inquietudine incalzante nella psiche umana, elabora l’identificazione del caos,
dirige l’armonia cosmica, riconoscendo la purificazione dello spirito nel divenire, disgiunge
l’essenza primordiale in un paradigma riflessivo di comunicazione e di comprensione con l’universo.
“Quartine” suggerisce la suggestione del numero quattro, ricco di affascinanti definizioni nel
mondo della numerologia per la sua consistenza perfetta, l’elemento rappresentativo, punto di
riferimento determinante. Gabriele Giuliani circonda di un’aura impalpabile e ipnotica il
rinnovamento della consapevolezza, addensando di luci e di ombre il proprio cammino di
estensione emotiva, emana le introspettive tematiche della sua opera poetica con l’espediente
complesso e intellettuale delle metafore, il carattere geometrico della decifrazione, le proprietà
ascetiche e misteriose dei rimandi letterari, la radice impenetrabile e indecifrabile dell’indagine
poetica, il sostegno attendibile della ciclicità del tempo, svelato all’incarnazione catartica degli
avvenimenti. Il libro concede al lettore una lettura analitica stimolante, foriera di autentiche
esortazioni per sostenere la superficie fertile della vita, accompagnare le inclinazioni dell’inconscio,
gli interrogativi esistenziali, l’insinuazione istintiva e la certezza razionale, la spontaneità della
bellezza. La scrittura di Gabriele Giuliani rivela il disorientamento fatale del destino, impresso nella
necessità inalterabile di ogni legge di natura, traduce l’efficacia esclusiva della coscienza,
l’indicazione prospettica dell’universo e della materia. Attribuisce all’esperienza del sentire la prima,
persuasiva indicazione assimilabile all’evocazione animista, illumina le intuizioni dell’anima, segue
l’incantesimo del poeta che percorre un prodigioso cammino elegiaco, offre fascinose e visionarie
corrispondenze nel mezzo espressivo, nel criterio esplicativo, piegato alle esigenze del
trascendentale, parafrasando i passaggi cognitivi come l’ispirazione, lo stupore, il presagio e la
sensibilità. Gabriele Giuliani dona l’accordo ai suoi versi con la saggia versione dell’archè,
componente originaria della realtà, infiamma la dicotomia tra essere e apparenza, oltre la sensazione
della decadenza, nella vocazione linguistica dell’origine artistica.
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

Discorso estivo
Evapora il vecchio apparecchio,
si lasciano andare le parole disidratate
e nel mondo senza senso:
la rubiconda tipografia d’un discorso alla carne.

Pioggia
Come le ali d’una tortora
lo scricchiolio del tetto
racconta la prima goccia
che ha disegnato la linea dei monti.

Stelle nel vigneto
Le nuvole affamate
divorano ottantotto grappoli di cielo
e sulla gelida terra
s’accende un firmamento

D’estate non si muore
Le notti spiaggiate, madide di stelle, svelano il senso.
Con le nuvole che costruiscono castelli di sale
e la schiuma-fiore-di-mirto che rinasce col sole
una voce canta l’inizio che discende dall’acqua.

Il consiglio di Antonia Pozzi
Socchiudi l’arco delle palpebre,
lascia andare lo sguardo verso
bianche sponde, la luce d’un mare mosso
in un verde ipnotico di fronde.

Refrain
Comunione e condivisione:
rapsodica visione ombra d’illusione,
sogno d’espressione d’una vita
assimilare alla sillabazione.

Ombre teatrali
Assetate dalla luce d’una nuova scena
non sanno mai
che lo spettacolo allestito
è finito con l’arrivo del sipario.
Doplero
Nel buio della stanza accendo una sigaretta
per vedere fiocamente
per giocare con la mente
e capire se ricordo tutte le tue linee.

Raccoglitore
No, non sono fogli. Sono giorni e giorni.
Giorni che fanno anni e anni.
Anni che fanno una vita.
Vita vissuta dentro e fuori, sui fogli.

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