a cura di Oriano Bertoloni redazione Terza Pagina Magazine 

Nel 1902 il barone Giovanni Barracco decise di donare la sua collezione di sculture alla città di Roma. Composta di circa 380 pezzi, accumulata in anni di passione per l’Arte Antica, è notevole per la qualità. Dopo varie peripezie, le opere furono alloggiate nell’attuale palazzo, detto “La Farnesina ai Baullari”.

Il piccolo museo è un vero gioiello per la conoscenza e per il gusto. Le scelte del barone erano state orientate a definire un percorso che includesse le civiltà più remote, nessuna esclusa, fino alle soglie del medioevo.

L’Arte Assira è rappresentata da splendidi rilievi provenienti dai palazzi reali di Ninive, Nimrud e Khorsobad, nella Mesopotamia settentrionale.

La Civiltà Egizia, che il collezionista amava in modo particolare, annovera dei veri gioielli, tra cui la Sfinge di una regina della XVII dinastia (1479-1425 a.C.); La Testa del Faraone Sethi I° XIX dinastia (1289-1278 a.C.) ritrovata a Roma. Molti i pregevoli reperti etruschi, anch’essi di ottima qualità. Interessanti anche le piccole sculture appartenenti all’Arte Fenicia e Cipriota. La sezione dedicata all’antica Grecia è forse la più importante. Ci sono originali che non sfigurerebbero in musei molto più famosi, che sviluppano un opportuno percorso dal periodo Arcaico, l’intermedio Classico e L’ellenistico. Ma ancora più interessanti sono le numerose copie romane di sculture greche, alcune andate perdute. Mirone, Fidia, Policleto e Lisippo, ci vengono riproposti per mezzo di mirabili prodotti artistici che ci ricordano di cosa fossero capaci gli inventori della scultura occidentale.

Roma antica è presente con alcuni bellissimi ritratti, una peculiarità della nuova civiltà, indispensabili, soprattutto in epoca imperiale, per veicolare le immagini degli imperatori nelle periferie del vasto territorio conquistato. Importanti anche la grande testa di Marte e alcune steli funerarie provenienti da Palmira, in Siria.

Due formelle del Duomo di Sorrento (X-XI sec.) e un frammento di mosaico absidale della san Pietro medioevale (XII-XII se.) chiudono il percorso della parte superiore del museo.

Negli scantinati del palazzo, sono stati ritrovati i resti di un edificio romano, probabilmente di età augustea e Giulio Claudia. L’ipotesi più accreditata, per il momento, è che alcuni dei locali ospitassero la Stabula Quattuor Factionum, ossia la sede delle Quattro Fazioni che gareggiavano al Circo. Non si può evitare un pensiero: chissà quanto sarebbe felice il barone Barracco di un tale ritrovamento sotto il suo museo, perfettamente consono alla collezione donata.

Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco

Corso V.Emanuele II, 166 a       Roma

Dal martedì alla domenica 10-16 (chiuso il lunedì)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com