Uscirà in sala il 15 ottobre – data simbolica che segna i 30 anni dalla liberazione di Giuseppe Vinci – con un tour che partirà dalla Sardegna per poi toccare tutte le principali città italiane accompagnato dal regista e dal vero Giuseppe Vinci, “Storia di un Riscatto” scritto e diretto da Stefano Odoardi e prodotto da Superotto Film Production in collaborazione con Teatro di Sardegna, Banca Generali, Fullcode, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission, Fondazione Banco di Sardegna e con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna.
Il film, che uscirà auto-distribuito da Superotto Film Production, vede nel cast il vero Giuseppe Vinci oltre ad Andrea Nicolò Staffa, Leonardo Capuano, Stefano Mereu, Florencia Rolando, Felice Montervino, Luigi Pusceddu, Nunzio Caponio e Cristina Maccioni.
Racconta il regista: “Storia di un Riscatto” si basa su una storia realmente accaduta nel 1994 in Sardegna: il rapimento di Giuseppe Vinci da parte dell’Anonima Sequestri, la cui famiglia aveva creato un’importante realtà imprenditoriale, la catena di Supermercati Vinci, in un territorio economicamente debole come la Sardegna. Giuseppe Vinci fu tenuto rinchiuso in una “bara” di compensato lunga 190 cm, larga 180 cm e alta 190 cm per 310 giorni, il sequestro più lungo mai organizzato dall’Anonima. Un’esperienza che lasciò una ferita profonda nella sua vita. Il sequestro Vinci segnò una svolta storica: per la prima volta la popolazione sarda reagì con decisione contro l’organizzazione criminale, guidata dalle mobilitazioni promosse da Sharon, la moglie venezuelana di Giuseppe. È significativo sottolineare che Giuseppe Vinci, nel film, interpreta sia sé stesso nel presente sia il ruolo del padre, Lucio Vinci, negli anni ’90.
LA STORIA
Anni ‘90. La storia del sequestro più lungo dell’Anonima Sequestri, quello di Giuseppe Vinci, la cui catena di supermercati di famiglia era diffusa in tutta la Sardegna. Il padre di Giuseppe, Lucio Vinci, nonostante il blocco dei beni da parte del governo italiano, è disposto a tutto pur di riportarlo a casa. Dopo 310 giorni di prigionia Giuseppe viene rilasciato dietro pagamento di un riscatto. Il film si concentra sulle diverse fasi del rapimento di Giuseppe e sull’incomprensibile ambivalenza del governo italiano. La famiglia fu persino costretta a pagare le tasse sul riscatto di 4 miliardi e 250 milioni di vecchie lire, provocando la chiusura della loro attività.
CONFITEOR
Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione
di Bonifacio Angius
In sala dal 16 ottobre con Obiettivo Cinema in collaborazione con Monello Film
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=VhEf2ZAli-8
Dopo essere stato presentato alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia e aver vinto il prestigioso Premio Lizzani, esce in sala il 16 ottobre, Confiteor come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione di Bonifacio Angius. Il film, che sarà distribuito da Obiettivo Cinema in collaborazione con Monello Film, si avvale dell’interpretazione di Bonifacio Angius, Antonio Angius, Simonetta Columbu, Edoardo Pesce, Michele Manca, Massimiliano Nocco e della partecipazione amichevole di Giuliana De Sio e Geppi Cucciari.
Quarto lungometraggio dopo Perfidia, Ovunque Proteggimi e I giganti perBonifacio Angius regista, sceneggiatore, attore, direttore della fotografia e produttore cinematografico, Confiteor Come Scoprii Che Non Avrei Fatto La Rivoluzione, è prodotto dallo stesso Bonifacio Angius per Monello Films con Andrea Leone e Antonella Di Martino per Mosaicon Film, Alessandro Leone e Marta Leone per la società polacca Agresywna Banda.
Il film, realizzato con il contributo di Regione Autonoma della Sardegna con la Fondazione Sardegna Film Commission, Los Siglos De Los Siglos e Uci, è nato da diverse congiunture e suggestioni, alcune molto personali, autobiografiche. È una storia di rabbia, tenerezza, ironia, cinismo, fragilità, furore, violenza, a volte inconsapevole, nascosta, velata, a volte ben consapevole, subdola, premeditata, la violenza nei gesti e nei pensieri, negli sguardi e nelle parole, motore invisibile delle azioni dei personaggi e, che ci piaccia o no, forma elementare dell’agire umano. Una commedia amara che si trasforma costantemente in dramma poi ritorna commedia e viceversa.
Il mio nome è Gianmaria, e da quando ero bambino, vivevamo tutti insieme. Tutti quanti, cugini, zii, zie, nonno e nonna. Tutti nello stesso palazzo. E facevamo tutto insieme. Facevamo anche la spesa nello stesso negozio.
“Zio Gianni viveva nel garage, ed era fidanzato con una Ferrari.
Al primo piano c’erano Zia Anna con Zio Nicola.
Al Secondo abitava Zio Raffaele, quello cattivo, tirchio. Zio Raffaele aveva tre figli. Filippo, Luca e Silvietta. E Silvietta mi faceva battere Il cuore.
Mio padre è stato in ospedale per quasi un anno ed è cambiato tutto. Non si ricorda più il mio nome. Non ricorda nemmeno come si chiama lui.
Mia madre dice che forse sarebbe stato meglio che morisse. Ma poi, dopo averlo detto, si sente in colpa e si mette a piangere. Io invece non piango mai.
Mamma dice che a nessuno importa più niente di papà. Che papà non è più nulla. Che tutti lo hanno abbandonato, a lui e a noi. E invece se fosse morto, si sarebbero messi tutti a piangere Perché un morto fa piangere, un vivo no.”
RIP
DI ALESSANDRO D’AMBROSI E SANTA DE SANTIS
IN SALA DAL 23 OTTOBRE CON FILMCLUB DISTRIBUZIONE
LA COLONNA SONORA, FIRMATA DA DANIELE SILVESTRI E KLANGORE FACTORY, SARA’ ANCHE DISPONIBILE SULLE PIATTAFORME DI STREAMING E IN VINILE
Trailer: https://youtu.be/6n7-gRXNy20
Uscirà in sala giovedì 23 ottobre, “RIP” primo lungometraggio di Alessandro D’Ambrosi e Santa de Santis. Il film è distribuito da Filmclub Distribuzione ed è una produzione NVP STUDIOS – Gruppo NVP S.p.a.
Il film che sarà presentato in anteprima ad Alice nella città, come proiezione speciale della sezione Fuori Sala, ha un cast corale composto da Augusto Fornari, Valerio Morigi, Giulia Michelini, Nina Pons, Maurizio Bousso, Caterina Gabanella e Simone Montedoro e si avvale anche della partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux e Antonio Catania e delle Musiche originali di Daniele Silvestri e Klangore Factory, collettivo di produzioni musicali e audiovisive composto dallo stesso Silvestri e da Daniele “Il Mafio” Tortora, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Gabriele Lazzarotti.
L’esistenza di Leonardo, solitario e cinico autore di necrologi disilluso dalla vita, è sconvolta dallo straordinario e avventuroso incontro con un eccentrico gruppo di fantasmi, sorprendentemente vitali. Tra questi lo spettro di suo padre, che riappare a Leonardo giovane, estroverso e senza nessuna memoria della sua vita da genitore assente e anaffettivo. Leonardo scoprirà il segreto della felicità, vincendo la paura di vivere. RIP è una commedia che affronta il tema della morte, del coraggio di vivere pienamente tutto ciò che ci attende, tanto la gioia quanto il dolore, e dell’amore, che oltrepassa i confini del tempo e la finitezza della vita umana.
Una “Ghost story” ironica e dissacrante, in cui l’approfondimento psicologico ed emotivo dei personaggi immerge lo spettatore in una narrazione incalzante, scandita da scene comiche, surreali, action e commoventi. Un mondo fantastico e surreale, meravigliosamente confezionato, come può essere quello visto dagli occhi di un eterno bambino.
“RIP è un viaggio che esplora le vite di persone vissute in contesti ed epoche diverse che condividono, però, i conflitti interiori e le paure proprie di tutti gli esseri umani in ogni tempo e luogo. I personaggi di questa storia sono alla ricerca del senso della propria esistenza, ricerca resa tanto più urgente e necessaria dall’esperienza diretta che hanno con la morte e dall’improvvisa ed esaltante consapevolezza di avere un’ultima occasione per cambiare il proprio destino – raccontano i registi – Il protagonista Leonardo, per non rischiare di soffrire, decide, come già aveva fatto suo padre prima di lui, di estraniarsi dal mondo e negarsi ogni emozione ed esperienza. Leonardo e suo padre Marcello hanno, però, una seconda straordinaria possibilità, privilegio raro e ambito: confrontarsi con il valore dell’essere vivi, avere ancora il tempo per stupirsi e godere della bellezza che alberga nel mondo e finalmente “ri-conoscersi”, vincendo le loro paure con l’elaborazione comune di un trauma familiare mai risolto.
Attraverso la straordinarietà degli eventi narrati e la surrealtà delle atmosfere e dell’immaginario visivo, lo spettatore è posto alla giusta distanza “di sicurezza” per accettare senza resistenze di veder rappresentati temi estremamente intimi e vicini a tutti noi, universali, come in una moderna favola gotica. La comicità e l’ironia irriverente si mescolano ad una
punta di malinconia, il tono brillante e grottesco favorisce l’immedesimazione profonda nella storia. Un ascolto scevro di difese e cinico distacco, che ci permette di riflettere sulla domanda che risuona dal primo all’ultimo minuto del film: Qual è il senso della vita e della morte?
PASQUALE SQUITIERI: IL VIZIO DELLA LIBERTÀ
Scritto e diretto da Ottavia Fusco Squitieri
Clip e trailer: https://www.swisstransfer.com/d/6a30a4a2-bbcf-4767-ad14-30fc05ec8e1e
Presentazione – Mercoledì 15 ottobre ore 12.45 – Spazio Roma Lazio Film Commission – Festa del Cinema di Roma
In onda su Rai 3 lunedì 20 ottobre alle ore 15.25
Grazie al supporto della Fondazione Roma Lazio Film Commission sarà presentato mercoledì 15 ottobre alle 12.45, nello spazio Roma Lazio Film Commission, all’interno della Festa del Cinema di Roma, Pasquale Squitieri: il vizio della libertà, documentario scritto e diretto da Ottavia Fusco Squitieri e prodotto da Piebald Film di Giulietta Revel, in collaborazione con Rai Documentari e Cinecittà.
L’incontro sarà introdotto da Debora Caprioglio, che presenterà la regista e la produttrice, insieme ai relatori Nicola Squitieri, Franco Mariotti, Valerio Caprara, Steve Della Casa, Fabio Mancini (Rai Documentari) ed Enrico Bufalini (Cinecittà).
Attraverso testimonianze di protagonisti come Franco Nero, Fabio Testi, Lina Sastri, Gigi Marzullo, Fausto Bertinotti, Enrico Lo Verso e Marcello Veneziani, il film restituisce il ritratto autentico di Pasquale Squitieri, regista “scomodo” e anticonformista, ricordato anche da amici e giovani allievi.
Un’opera prima di Ottavia Fusco Squitieri che diventa omaggio d’amore e ritratto sincero, capace di raccontare la libertà a cui il regista non ha mai rinunciato.
LA PRODUZIONE:
PIEBALD FILM
Fondata da Giulietta Revel, con la collaborazione di professionisti come Raffaele Veneruso, Piebald Film è una casa di produzione indipendente italiana con vocazione internazionale. Attenta alla qualità narrativa e visiva, integra nuove tecnologie e sostiene i talenti emergenti. Tra i progetti: NEXT! (Rai, Amazon Prime Video), Gli anni del padre (post-produzione), Il Becco Prodigioso (sostegno MIC) e Pasquale Squitieri: il vizio della libertà (con Rai DOC, Cinecittà Luce e Campania Film Commission).
