FRANCE ODEONXVII Edizione Venerdì 31 ottobre 2025 11:15ConvegnoI.A. generativa: etica e legalità per uno sviluppo sostenibileIntervengono:Matteo Fedeli (SIAE), Pascal Rogard (SACD), Michel Hazanavicius (regista), Juana Torres (INRIA – LaborIA), Erik Longo (Università degli studi di Firenze)Modera: Francesco Ranieri Martinotti Ingresso libero 17:00Dans la cuisine des Nguyendi Stéphane Ly-Cuongcon Clotilde Chevalier, Anh Tran-Nghia, Leanna Cheaanteprima italiana a seguireQ&A con il regista Stéphane Ly-Cuong  19.00 – Cinema La CompagniaLes filles désirdi Prïncia Carcon Housam Mohamed, Leïa Haïchour, Lou Anna Hamonanteprima italianaPremio France Odeon – Sguardi Mediterranei 2025a seguireQ&A con la regista Prïncia Car 21:00Dallowaydi Yann Gozlancon Cécile de France, Lars Mikkelsen, Anna MouglalisAnteprima italiana Cinema La CompagniaVia Camillo Cavour 50/R – Firenze Ingresso: € 8,00 (Intero) –  € 7,00 (ridotto) Biglietti in vendita in loco e sul sito del cinema:www.cinemalacompagnia.it  France Odeon, apre la giornata di venerdì 31 ottobre con uno dei temi più urgenti del presente: il rapporto tra creatività, tecnologia e identità. Alle 11:15 si terrà infatti, al Cinema La Compagnia, il convegno dal titolo I.A. generativa: etica e legalità per uno sviluppo sostenibile. A discuterne, saranno figure chiave del mondo della cultura, della ricerca e del diritto d’autore: Matteo Fedeli (SIAE), Pascal Rogard (SACD), Michel HazanaviciusJuana Torres (INRIA – LaborIA), Erik Longo (Università di Firenze), moderati da Francesco Ranieri Martinotti, direttore artistico del festival. Un momento di confronto necessario, che mette al centro i rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale nel mondo creativo.Il programma prosegue alle 17:00 al Cinema La Compagnia con l’anteprima italiana di Dans la cuisine des Nguyen di Stéphane Ly-Cuong. Una commedia musicale e toccante sulla doppia identità culturale, che racconta la complessa relazione tra una madre vietnamita e sua figlia nata in Francia, aspirante performer. Il film, che mescola canzoni, cucina e memoria, sarà seguito da un incontro con il regista, presente in sala.Alle 19:00, sempre in anteprima italiana, arriva Les filles désir di Prïncia Car, già acclamato alla Quinzaine des Cinéastes di Cannes. Un’opera potente e partecipata, girata con i ragazzi dei laboratori teatrali della regista nei quartieri popolari di Marsiglia. Teatro, adolescenza, patriarcato e riscatto si intrecciano in una narrazione collettiva dal forte impatto sociale, che sarà approfondita nel Q&A con la regista dopo la proiezione. Il film riceve il Premio France Odeon – Sguardi Mediterranei 2025.Chiude la giornata alle 21:00 Dalloway di Yann Gozlan, un thriller psicologico ambientato in una Parigi futuribile, dove l’intelligenza artificiale si insinua nel processo creativo. Protagonista una scrittrice interpretata da Cécile de France, sospesa tra lutto e ispirazione, accompagnata da un assistente virtuale inquietante e invasivo. Una riflessione contemporanea e disturbante sulla memoria e i limiti del controllo tecnologico.
Titolo originale: Dans la cuisine des NguyenRegia: Stéphane Ly-CuongSceneggiatura: Stéphane Ly-CuongGenere: Commedia musicaleInterpreti: Clotilde Chevalier, Anh Tran Nghia, Gaël KamilindiFotografia: Alexandre IcovicMontaggio: Tuong Vi Nguyen LongScenografia: Caroline Long NguyênSuono: Roman Dymny, Nikolas JavelleMusica: Clovis Schneider, Thuy-Nhân DaoProduzione: Respiro ProductionsDistribuzione internazionale: The Party Film SalesDistribuzione in Italia: KitchenfilmAnno: 2025Durata: 99 minLingua: v.o. sott. it SinossiLa famiglia Nguyen, emigrata in Francia per sfuggire alla povertà del Vietnam, si è ormai stabilizzata da anni. La figlia, Yvonne Nguyen (Clotilde Chevalier), nata dall’incontro tra due mondi – come il regista stesso, Stéphane Ly-Cuong – si trova in bilico tra due identità culturali e due modelli di vita.Sogna di diventare una stella del musical, ma la madre – custode di tradizioni e aspettative – la vorrebbe medico di famiglia. E per tenerla lontana dal palcoscenico, la costringe a lavorare nel ristorante etnico di famiglia, sperando di riportarla sulla “retta via”.Quello che inizia come uno scontro tra generazioni si trasforma presto in un percorso reciproco di riconoscimento e riconciliazione. Madre e figlia, in cucina e nella vita, impareranno a vedersi per ciò che sono, al di là delle aspettative.Sul fondo, una Parigi apparentemente aperta, ma ancora intrappolata in un immaginario esotico ereditato dal passato coloniale, che si manifesta anche in domande innocue solo in apparenza: “Da dove vieni?”.Con leggerezza e profondità, Dans la cuisine des Nguyen intreccia identità, appartenenza e sogni tra note di musical e scontri familiari, disegnando un ritratto intimo e universale allo stesso tempo. RegiaStéphane Ly-Cuong è un regista e sceneggiatore francese nato nel 1972, con una formazione artistica tra l’Università Paris VIII e il Brooklyn College di New York. Fin da giovane appassionato di cinema e musical, ha esordito realizzando cortometraggi in bianco e nero, spesso legati a temi identitari e universali, come Tarama no Tarama, selezionato in vari festival internazionali. Il suo gusto per il racconto visivo si è sviluppato in parallelo alla scrittura per il teatro musicale, campo in cui ha lavorato come autore e regista, firmando spettacoli di successo a Parigi. Con film come La Jeune Fille et la Tortue e Paradisco, ha costruito un linguaggio personale, che intreccia fiaba, musical e narrazione queer, ottenendo premi e riconoscimenti in tutto il mondo. Giornalista e critico per riviste di settore, ha collaborato con Playbill, The Sondheim Review e co-fondato il sito Regard en Coulisse, dedicato al teatro musicale in Francia. Con il suo primo lungometraggio Dans la cuisine des Nguyen, conferma un cinema intimo e multiculturale, in cui la leggerezza incontra le domande profonde sull’identità e sull’appartenenza. NoteDa anni, nei miei cortometraggi e spettacoli, racconto storie legate alla diaspora vietnamita in Francia. Sono temi che mi toccano da vicino e oggi sento il bisogno e la responsabilità di far sentire la nostra voce.Nguyen Kitchen è un film che parla di identità, di distanza generazionale e di dialoghi familiari spesso silenziosi. Nella mia famiglia, si dimostra come amore attraverso la cucina. Come Yvonne, anche io ho passato anni a cercare il mio posto tra due culture, tra la Francia e il Vietnam.Ho scelto di raccontare questa storia attraverso una commedia musicale e culinaria. Il musical mi accompagna fin dall’infanzia: prima con i film europei, poi con quelli hollywoodiani e infine con gli studi di cinema a New York. Ho scritto per quasi vent’anni articoli su questo genere, e quando ho iniziato a scrivere questo film, mi è sembrato naturale farne un musical. La musica ha un potere emotivo straordinario e permette di superare i limiti del reale.E mentre la musica è il linguaggio di Yvonne, la cucina è quello della madre: piena di poesia, colori, suoni e sensazioni. Il cibo diventa una forma di comunicazione affettiva e sensoriale.Con questo film voglio anche mostrare un mondo che conosco bene e che raramente vedo rappresentato sullo schermo. Io voglio dare spazio a volti, corpi, storie diversi – non per seguire le quote, ma perché questo è il mondo in cui vivo. Un mondo ricco, pluralistico, non uniforme. Questo è il cinema che voglio fare. E spero di riuscire a realizzarlo insieme a chi condivide questa visione.
Titolo originale: Les filles désirRegia: Prïncia CarSceneggiatura: Léna MardiGenere: DrammaticoInterpreti: Housam Mohamed, Leïa Haïchour, Lou Anna HamonFotografia: Raphaël VandenbusscheMontaggio: Flora VolpelièreScenografia: Lili-Jeanne BenenteSuono: Florent KlockenbringMusica: Damien Bonnel, Kahina OualiProduzione: After Hours ProductionDistribuzione internazionale: SNDAnno: 2025Durata: 93 minLingua: v.o. sott. it. SinossiIn una torrida estate marsigliese, Omar ha vent’anni ed è il leader naturale di un gruppo di ragazzi che anima un centro estivo nel quartiere. Tra partite di calcetto, scherzi e commenti sessisti, i legami tra loro sembrano solidi, regolati da un codice tacito che classifica le ragazze in modo brutale: o da desiderare o da sposare. L’equilibrio del gruppo si incrina quando, all’improvviso, torna Carmen, un’amica d’infanzia dal passato ingombrante, oggi donna libera e inafferrabile. La sua presenza mette in discussione tutto: la sicurezza di Omar, il maschilismo latente, il bisogno di controllo. Con uno sguardo tagliente e una forza silenziosa, Carmen infrange ogni schema e obbliga i ragazzi a confrontarsi con le proprie contraddizioni. Tra attrazione e disagio, il confronto diventa inevitabile. Les Filles Désir è un racconto di formazione corale e intimo, in cui il desiderio si fa strumento di liberazione e di crisi, e il passaggio all’età adulta coincide con la necessità di ridefinire la propria identità, fuori dalle maschere imposte. RegiaNata e cresciuta a Marsiglia, Prïncia Car avvia nel 2017 una serie di progetti artistici nei quartieri più difficili della città, tra cui workshop e laboratori teatrali rivolti ai giovani dei centri ricreativi. Da queste esperienze nasce il cortometraggio Barcelona (2019), selezionato al Festival di Clermont-Ferrand.Anni dopo, con alcuni degli stessi ragazzi, realizza il suo primo lungometraggio, Les filles désir (2025), presentato alla Quinzaine des Cinéastes del Festival di Cannes. Il suo cinema nasce dall’urgenza del reale, con uno sguardo radicalmente empatico verso le periferie e chi le abita. NoteUna rivoluzione silenziosa e dal basso, quella di Prïncia Car, che dai sobborghi marsigliesi porta alla ribalta la voce degli emarginati. Con Les filles désir, la regista trasforma il teatro in uno strumento potente di espressione e guarigione collettiva.Al centro della storia c’è Omar, giovane leader che prende in gestione il centro estivo del quartiere, spazio simbolico della sua infanzia. Sostenuto da una comunità affiatata, sta per sposare la diciassettenne Yasmine. L’armonia apparente si incrina con il ritorno di Carmen, amica d’infanzia dal passato difficile, che riapre ferite nascoste e fa emergere il peso invisibile della mentalità patriarcale.Girato con i ragazzi dei laboratori teatrali della regista, il film è una testimonianza vibrante di autodeterminazione e presa di coscienza. Un racconto sincero, autentico, che ci interroga sulle  gabbie  sociali  e  culturali  ancora  presenti  nei  nostri  contesti  più  fragili.
Titolo originale: DallowayRegia: Yann GozlanSceneggiatura: Yann Gozlan, Nicolas Bouvet-Levrard, Thomas KruithofGenere: ThrillerInterpreti: Cécile de France, Lars Mikkelsen, Anna MouglalisFotografia: Manu Dacosse (SBC)Montaggio: Valentin FéronScenografia: Thierry Flamand (ADC)Suono: Armance Durix, Guadalupe CassiusMusica: Philippe RombiProduzione: Mandarin & CompagnieDistribuzione internazionale: GaumontAnno: 2025Durata: 110 minLingua: v.o. sott. it. SinossiClarissa (Cécile de France) è una scrittrice affermata, ospite di una fondazione che sviluppa sistemi di intelligenza artificiale per artisti e che pubblicherà il suo prossimo romanzo. Isolata, in un residence di lusso in cui trovano alloggio solo le menti più brillanti del panorama artistico internazionale, Clarissa, come pronosticava Virginia Woolf, si illude di poter superare nella solitudine idilliaca lo scoglio della pagina bianca. Di poter sublimare, attraverso il racconto degli ultimi istanti di vita della più nota scrittrice britannica, l’esperienza traumatica della perdita del figlio suicida.
Al suo fianco nel suo percorso di scrittura la segue costantemente Dalloway, occhio, voce e pensiero della I.A. che la fondazione le ha messo a disposizione per farle superare ogni “impasse” creativa e per migliorare le sue performance autoriali. Nella
sua torre d’avorio computerizzata, l’autrice vive lontana dalle distrazioni di una Parigi avveniristica e maniacale, metropoli sempre più inibita dalle restrizioni di una nuova epidemia e dal controllo esercitato dalla robotica. Una magnetica Cécile de France ci conduce inevitabilmente dentro le trame insidiose di un thriller psicologico che tiene col
fiato sospeso e lascia aperto il dibattito sui confini e limiti dell’intelligenza artificiale RegiaYann Gozlan, nato a Aubervilliers nel 1977, è un regista e sceneggiatore francese attivo nel cinema di genere, in particolare nel thriller psicologico e nell’azione. Dopo gli esordi con cortometraggi sperimentali, come Pellis (2003) e Écho (2006), debutta nel lungometraggio con Caged (2010), un horror ambientato nel mondo del traffico di organi umani, premiato al Screamfest di Los Angeles. Con A Perfect Man (2015) e Burn Out (2017), Gozlan consolida il suo stile narrativo teso ed elegante, mescolando tensione drammatica e ritmo d’azione. Black Box (2021), interpretato da Pierre Niney, è il suo maggiore successo di pubblico: oltre 1,2 milioni di spettatori in Francia e una candidatura ai César per la miglior sceneggiatura originale. Nel 2023 dirige Visions, thriller psicologico con Diane Kruger e Mathieu Kassovitz, mentre con Dalloway (2025) affronta per la prima volta il tema dell’intelligenza artificiale applicata alla creatività, firmando una riflessione inquieta e contemporanea sul ruolo dell’artista. Autore raffinato e appassionato di cinema di tensione, collabora regolarmente con sceneggiatori come Nicolas Bouvet-Levrard e Thomas Kruithof, e ha lavorato anche come produttore associato per D’après une histoire vraie di Roman Polanski (2017). 
France Odeon è realizzato grazie al sostegno del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana e in collaborazione con Ambasciata di Francia in Italia, Institut Français Italia, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Associazione Murmuris. Main sponsor: Castaldi Partners. Sponsor: Findomestic, Transmec group, Publishinggroup LC e Fondazione Paolo Petrucco.Media partner: Rai Cultura, Radio 3, Mymovies.it e Inside ArtL’iniziativa fa parte di “50 Giorni di Cinema a Firenze” Il progetto “Primafila Giovani” ha ottenuto il contributo di Fondazione CR Firenze.
Sito ufficiale:https://www.franceodeon.com/ 

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